Bolle di San Martino - La palüd

La riserva naturale della Bolla di San Martino è un'area protetta di notevole importanza, tanto da essere iscritta in ben due inventari federali, quello delle paludi di importanza nazionale (oggetto no. 2512) e quello dei siti di riproduzione di anfibi di importanza nazionale (oggetto no. 228). Si estende su una superficie di pressappoco sette ettari all'interno di una piccola conca ai piedi della collina che sovrasta l'abitato di Vezia e che proprio sulla sua sommità ospita l'Oratorio della Madonna delle Grazie, collina che sovrasta l'abitato di Vezia. 

La riserva è composta da un interessante mosaico di ambienti naturali. 

Nel 2006 Pro Natura ha ricevuto in dono una piccola parcella di palude e da allora collabora con gli enti cantonali e comunali per la sua protezione.   

Il bosco 

La maggior parte della riserva è ricoperta da bosco. Nella parte centrale si tratta di raggruppamenti forestali umidi (Ontano nero, frassino e fragola comune) mentre le pendici circostanti sono occupate da selve e cedui castanili. Il bosco costituisce un'importante area di alimentazione, svernamento e rifugio per molte specie di anfibi che si riproducono negli specchi d'acqua. 

Zona umida (palude) 

Il cuore della riserva è costituito dalla palude, formata da un mosaico di piccoli specchi d'acqua alternati a cespi di grandi carici e stagni. A monte un ruscello temporaneo assicura l'apporto d'acqua principale mentre a valle un terrapieno rallenta il prosciugamento del biotopo. 

In passato la conca era occupata da un laghetto. La vegetazione acquatica che lo ha colonizzato ha innescato un lento processo di interramento. Questo ha raggiunto oggi una fase molto avanzata.

I ruscelli

All'interno della riserva sono presenti alcuni piccoli ruscelli e canaletti, attorno ai quali localmente si è sviluppata una rigogliosa vegetazione igrofila (erbe alte e prati umidi). Questi corsi d'acqua, benché in parte temporanei, rivestono un ruolo importante nel mantenimento dell'equilibrio idrologico della palude e offrono un habitat ideale per la riproduzione della Salamandra.

Zone aperte (prati e siepi)

Attorno alla palude sono presenti alcune superfici prative gestite in maniera estensiva e strutturate da siepi. Contrariamente ai prati gestiti intensivamente, queste superfici favoriscono la presenza di un elevato numero di specie animali e vegetali. 

Fauna e Flora

Nella riserva della Bolla di San Martino vive un gran numero di specie animali e vegetali, molte delle quali rare e minacciate. Ognuna gioca un ruolo importante nell'equilibrio ecologico.

 Per il mondo degli animali

Negli specchi d'acqua della palude si riproducono ben sei specie di anfibi, tra queste anche il Tritone crestato e il Tritone punteggiato meridionale. Quest'ultima specie, assente al nord delle Alpi, è stata osservata in Ticino unicamente in una decina di stagni. Nella Bolla di San Martino è presente con una popolazione particolarmente numerosa.

Tra gli insetti che vivono nella Bolla di San Martino spiccano le libellule. Esse ci colpiscono soprattutto per i colori sgargianti, le grandi dimensioni e il volo rapido e acrobatico. Grazie alla diversità di ambienti umidi presenti, il biotopo offre condizioni di vita idonee a un ricco corredo di specie con esigenze ambientali diverse. Si possono per esempio osservare i grandi Cordulegaster neri e gialli che si riproducono nei piccoli ruscelli e i rossi Sympetrum tipici dei cariceti. 

Per il mondo delle piante

La palude è caratterizzata dalla presenza di alcune specie di grandi carici (Carice vescicosa e Carice elongata) rare e minacciate. 

La particolare situazione geomorfologica del biotopo (posizione all'interno di una conca orientata nord-sud e substrato molto acido) ha inoltre creato delle condizioni microclimatiche tali da permettere lo sviluppo di specie vegetali solitamente presenti unicamente a quote molto più elevate. È stato per esempio osservato il Trifoglio fibrino. 

Gli stagni cresciuti nei secoli passati sono i principali responsabili dello spesso strato di torba (in parte profondo oltre 2.5 metri) che ricopre il fondo della palude. 


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